Dichiarazione dei Segretari provinciale e comunale del Pd, Francesco Ruscelli e Alessandro Caneschi.
Ghinelli è alle prese con una straordinaria manovra di distrazione di massa.
Parla di tutto, meno che delle accuse gravissime che la legge muove nei suoi confronti e in quelli di persone che gli stanno accanto ogni giorno in Comune.
Al sindaco, dopo le indagini svolte dalle Forze dell’ordine, si apprende che sono contestati i reati di abuso d’ufficio, e cioè un delitto contro la pubblica amministrazione, e favoreggiamento, cioè un delitto contro l’amministrazione della giustizia.
Ghinelli sta facendo il possibile per farci dimenticare due cose: queste accuse e il fatto che anche durante lo scandalo che attraversò la precedente giunta di centrodestra, della quale lui faceva parte, tanti fecero finta di niente all’inizio per poi finire gli uni condannati in modo definitivo, gli altri graziati dalla prescrizione.
Allora come oggi, emergeva un quadro desolante e con un intreccio di politica e affari, viziato da tornaconti personali.
Un quadro miserabile, dove la scurrilità delle espressioni fa il paio con attacchi e accuse sotterranee nei confronti di esponenti della stessa maggioranza.Una guerra tra bande fatto di scambi e di favori, di persone spostate perché non rompessero le scatole. Un clima avvelenato, che ha indotto l’allora presidente Coingas a registrare centinaia di conversazioni , quasi fossero l’assicurazione sulla sua vita (politica).
Ecco cosa accadeva negli ultimi 5 anni, nei quali il Comune non ha prodotto un progetto di rilancio economico, non un piano per le infrastrutture, non un progetto per combattere nuove e vecchie povertà, non un progetto per la cultura o per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. 5 anni nei quali, nonostante la propaganda sul turismo, Arezzo richiamava meno dell’1% dei visitatori della Toscana.
C’è solo una buona notizia, per quanto amara: adesso gli aretini potranno finalmente capire cosa accadeva davvero in alcune stanze del Comune mentre la città restava ferma al palo.